Beunida Melissa Shani– giornalista
Mercoledì 12 Luglio, alle ore 19:30, si terrà l’esposizione di una selezione di dodici delle ultime opere dell’artista Margherita
Tessier presso il Simon’s Bistrot, via Santa Rita 5. La vernice sarà accompagnata da note jazz suonate dal vivo e dalla
presenza di numerosi personaggi del mondo dell’arte e della cultura. La retrospettiva, aperta al pubblico, durerà una
settimana. Margherita Tessier, giovane donna ed artista padovana. Pittrice astratta da oltre un decennio, ha partecipato all’esposizione ”Miscellanea” in occasione di Arte Fiera Bologna 2015 ed ha tenuto vernici in diverse realtà culturali patavine. Nell’autunno del 2015 offre al pubblico la sua monografica dal titolo ”Luce”, ottenendo il patrocinio del Comune di Padova presso la suggestiva cornice di Palazzo Zacco. Vedere un dipinto di Margherita Tessier significa assumere un
rischio: quello di conoscersi. L’artista ha l’elegante intuizione di lasciare libertà di interpretazione e traduzione allo
spettatore. Le opere sono dei laboratori di estetica onirica, dei luoghi dove la forma domina sulla dimensione del definito, degli ambienti naturali o urbani dove la luce e l’ombra sembrano dialogare assieme, senza però necessitare della nobile concretezza dei contorni. Margherita sembra divertirsi a manipolare la questione spazio temporale e le grazie del mondo reale, Margherita sembra proprio voler creare delle istantanee dove il tutto si fonde con la creatività più estesa, dove non c’è bisogno di fisica o terra o cielo perchè le sue mani prese e fuse nel momento di più alta ispirazione artistica toccano il sublime e lo traspongono sulla tela senza mezzi termini, con una forma di schiettezz achiara e morbida ma pur sempre squisita nella sua raffinatezza. I colori sono del tutto originali, non classificabili con rigore accademico in qualche corrente pregressa, sono degli studi continui che tendono alla tenuità, alla fragilità tonale. In questo senso, la definirei un Yves Klein contemporaneo, fatalità il colore preferito di Margherita è appunto il blu. L’artista nell’atto creativo non ha una definizione di scopo precisa, è tesa alla sintesi delle espressioni che la dominano in quel momento. Per questa ragione la sua opera sembra tendere di più alla poesia, intesa come elevazione del pensiero breve ed intenso, piuttosto che alla prosa che ha come ratio un’ esplicazione del sentimento. Margherita dona visioni di sogno, alcune luminose altre notturne, attuando un confronto gentile tra Lei e il mondo. L’artista dona con spirito di gratuità dei sentimenti declinabili nelle più diverse sfaccettature dallo spettatore, da Voi. Proprio come ogni poesia, la divina tensione allusiva vince sul bisogno umano di ragione.